PRESENTAZIONE ATTIVITÀ PSICOLOGIA DELL’EMERGENZA NELLE CARCERI
Per capire perché parliamo del valore della psicologia dell’emergenza nell’ambito penitenziario, occorre prima chiarire gli aspetti che uniscono le carceri e la psicologia, ovvero quali sono gli eventi critici che maggiormente vengono rilevati nei carceri italiani.
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria considera gli eventi critici quegli eventi che: “Minano la sicurezza all’interno dell’Istituto a causa di condotte quali: aggressioni e violenza fisica, sequestri di persona, evasioni, gravi atti autolesivi, pericolosi atti eterolesivi o distruttivo-vandalici, rivolte collettive, pandemie, incendio o altro tipo di calamità.”
Oltre a questa tipologia di eventi, esiste uno stato di emergenza perenne dovuto alle condizioni degli Istituti penitenziari stessi, imputabile al sovrafollamento e alle condizioni inadeguate delle carceri. Il malessere e il disagio che i detenuti vivono, generano delle conseguenze anche sul personale penitenziario, che sperimenta in modo rilevante lo stress da lavoro correlato. Inoltre il personale può vivere anche esperienze traumatiche quando assistono alle violenze tra detenuti o scoprono un detenuto che si è suicidato nella propria cella.
Il disagio e il malessere all’interno del personale penitenziario potrebbe risultare invalidante a lungo andare, poiché a contatto con una specifica tipologia di persone quotidianamente, può dare conseguenze gravi ed evolvere anche in burnout o nel peggiore dei casi portare a comportamenti pericolosi come il suicidio.
In un contesto così mentalmente faticoso, come quello penitenziario, l’utilità della psicologia dell’emergenza è inconfutabile perché questa branca della psicologia pone particolare attenzione ai traumi psicologici e interviene con lo scopo di prevenire reazioni psicopatologiche in seguito ad un trauma o evento sconvolgente.
Interviene su ferite psicologiche non è mai semplice, perché sono quelle meno visibili ma più profonde e durature nel tempo e possono portare alle patologie gravi e croniche come la depressione o disturbo postraumatico da stress.
I benefici dell’impiego e dell’implementazione degli psicologi nel contesto penitenziario sono notevoli e molteplici sia per i detenuti che per il personale.
Diventa perciò importante promuovere la collaborazione interna ed esterna al carcere con questa tipologia di figura professionale per salvaguardare la salute e il benessere di chiunque viva questo contesto.
Foto: Freepik
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